Dal Vangelo di Luca (9,47-48):«Allora Gesù, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”».
Il Progetto Educativo della Scuola dell’Infanzia “Adele” è finalizzato allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino nella globalità, nella libertà e nella personalità di ciascuno affinché questo diventi “... pur essendo il più piccolo tra noi ...” il più grande.
È un progetto educativo illuminato dal messaggio evangelico, ha le sue radici nel Vangelo e Cristo è il suo fondamento. Questo significa che tutti i membri della comunità educante della Scuola dell’Infanzia “Adele” pensano e agiscono secondo una concezione cristiana della realtà. È un progetto educativo attento alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie.
Il progetto educativo è conosciuto e condiviso da tutti i membri della comunità - insegnanti, genitori, alunni, personale amministrativo e ausiliario - ed è attuato secondo i ruoli e i compiti propri di ciascuno.
Nei riguardi delle famiglie il progetto educativo impegna profondamente ognuno e permette la libera adesione dei genitori che liberamente scelgono la nostra Scuola dell’Infanzia: non è imposto, ma viene offerto come una possibilità. A tale riguardo la Scuola dell’Infanzia “Adele” non é riservata ai soli cristiani, ma si apre a tutte le famiglie che intendono usufruire della sua proposta formativahe mostrano di apprezzare e condividere tale proposta educativa.
La dimensione religiosa è il carattere distintivo che penetra e plasma ogni momento dell’azione educativa. È la parte fondante dell’identità della scuola e non costituisce un aspetto aggiuntivo. La promozione di tale dimensione è l'obiettivo perseguito da ogni componente della comunità educativa.
L’educazione religiosa consiste sia nell’insegnamento scolastico della religione cattolica sia nell’elaborazione e nella trasmissione di una concezione cristiana del mondo, dell'uomo e della storia. Ai bambini, e indirettamente anche alle loro famiglie, la comunità educativa della scuola rivela il messaggio cristiano non solo con la parola ma anche con ogni suo gesto e comportamento: la presenza serena e amica, accompagnata da amabile disponibilità, testimonia cosa significa vivere e operare in conformità del Vangelo.
La Scuola dell’Infanzia “Adele”, quale contesto di apprendimento e di sviluppo, favorisce attraverso il processo educativo la formazione integrale della personalità dei bambini. Si predispone come ambiente educativo di esperienze concrete; offre ad ogni bambino occasioni stimolanti che coinvolgono le differenti forme del fare, del sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimersi e del comunicare; programma processi che consentono ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile.
Al centro dell'attività educativa c'è il bambino, del quale si sviluppano le capacità quali che siano le sue condizioni personali in ordine all'apprendimento. Le potenzialità di tutti i bambini vengono sviluppate integralmente. L'educazione quindi è per tutti, anche per coloro che sono portatori di condizionamenti, di scarse capacità personali, di handicap fisici, sensoriali o psichici.
Lo stile cristiano di pensiero e di vita pervade ogni componente dell'ambiente educativo.
Tutti i soggetti della comunità scolastica (personale docente e non docente, personale amministrativo e volontari), con diversità di ruoli ma convergenza di fini, sono coinvolti nel processo educativo e devono per questo assumersi le proprie e specifiche responsabilità.
La comunità educante, vista l'importanza del clima relazionale e dello stile dei rapporti, crea un ambiente nel quale i bambini e le rispettive famiglie si sentano accolti, stimati e amati.
Il principio che la famiglia sia l’ambiente naturale, all’interno del quale si realizza la prima educazione dei figli, fonda, giustifica e sorregge tutte le scelte riguardanti la collaborazione scuola - famiglia.
La Scuola, nel rispetto delle competenze e dei ruoli specifici, ricerca la cooperazione ed il sostegno dei genitori per il conseguimento dei comuni obiettivi.
Il gioco può essere considerato come la manifestazione più tipica e vitale dell’infanzia. Appare evidente che lo svolgimento delle attività ludiche, inteso come necessità improrogabile del bambino, non può essere inteso semplicemente come un passatempo, ovvero solo come un mezzo di svago e divertimento. È attraverso il gioco che il bambino mette a frutto le sue doti creative e immaginative, fornisce risposte ai suoi bisogni affettivi e instaura una serie di rapporti più vivi e concreti con il contesto socio - ambientale in cui si trova inserito.
Senza dimenticare, altresì, che le attività ludiche occupano un posto prioritario anche in ordine allo sviluppo dei processi di socializzazione del bambino: proprio per poter partecipare ai giochi insieme con il gruppo dei pari, il bambino è tenuto ad accettare e rispettare determinate regole, la cui osservanza si traduce automaticamente nella conquista di un più alto grado di socialità.
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