Coltivare è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà.
Coltivare un orto a scuola è coltivare prima di tutto dei saperi. Saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare.
Coltivare nella scuola l’orto permette di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, di sviluppare il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di cogliere il concetto di diversità, di lavorare in gruppo e permette agganci reali con l’educazione alimentare e il cibo.
L’esperienza dell’orto è iniziata con la preparazione del terreno: due nonni e una nonna ci hanno insegnato che per avere un orto “capace di dare frutti” è necessario arare la terra con la vanga e il rastrello.
La seconda fase consiste nella semina: per alcune verdure (coste, cipolle, pomodori e zucchine) abbiamo scavato nel terreno alcune fossette nelle quali mettere a dimora le piantine, mentre per altre (insalata) abbiamo sparso i semi sul terreno
La terza fase è l’innaffiatura: armati di piccoli innaffiatoi abbiamo periodicamente bagnato il nostro orto per poterne, a tempo debito, raccogliere le verdure.
E alla fine, con soddisfazione, abbiamo visto crescere le nostre piantine e i nostri semi dimostrando di essere capaci di aspettare e di avere pazienza!
Abbiamo quindi raccolto e gustato alcune delle nostre verdure.
Maestra Laura
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