L’orto

La magia della nascita, la soddisfazione di veder crescere una piantina curata con le proprie mani: basterebbe questo per spiegare il perché dell'importanza di coltivare un orto insieme ai bambini. Ma le ragioni sono molte di più. 

Innanzitutto, è il modo più semplice per avvicinare i piccoli alla natura e alla sensibilità ecologica. Ma altrettanto importante è lo sviluppo della responsabilità: il seme si schiude, la piantina cresce e dà frutto solo attraverso due ingredienti fondamentali: la pazienza e la costanza. Quale miglior insegnamento per un bambino?

L’orto permette di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, di interiorizzare il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di cogliere l’ idea di diversità, di lavorare in gruppo per il piacere di creare qualcosa insieme e consente agganci reali con l’educazione alimentare e il cibo: molti bambini, soprattutto quelli nati in città, che magari hanno visto l’ insalata solo al supermercato, e pensano che sia nata lì, sono, a livello alimentare, “analfabeti”, la carne nasce da McDonald’s, i pomodori vengono dipinti nelle serre…

Ed ecco allora che, i bambini del gruppo dei Draghetti, a “colpi” di vanga e con l’aiuto di nonni esperti, al sopraggiungere della primavera, hanno dato inizio ai lavori nell’ orto.

Dopo aver dissodato e rastrellata il terreno, hanno seminato: coste, zucchine, pomodori, cipolle, …

Nell’orto ci sono anche alcune piantine di fragole, seminate lo scorso anno, che sono sopravvissute al freddo dell’inverno.

I semi e le piantine, per crescere, hanno bisogno, oltre che della luce e del calore del sole, e a questo può pensarci solo Nostro Signore, anche di acqua. “Armati” di annaffiatoi, a turno, i bambini dei gruppi dei Draghetti, annaffieranno l’orto.

Tra qualche tempo potranno così raccogliere i frutti del loro impegno e della loro cura.

Maestra Cecilia