I vasi comunicanti
Per questo esperimento abbiamo utilizzato quattro contenitori in plastica di dimensioni diverse, uniti tra loro tramite tre cannucce, infilate sulla parte bassa del recipiente e saldate con la colla a caldo per evitare fuoriuscite di liquido.
Prima di cominciare l’esperimento i bambini hanno fatto diverse ipotesi su ciò che avrebbe potuto accadere una volta introdotta l’acqua. Qualcuno ha detto che bisognava introdurla nel recipiente più a destra, qualcuno in quello piccolo, qualcuno diceva che uno qualsiasi andava bene tanto poi l’acqua sarebbe andata anche negli altri. Dopo aver esposto le nostre ipotesi abbiamo versato l’acqua nel contenitore più grande ed abbiamo atteso. Dopo pochi secondi l’acqua ha iniziato a defluire, tramite le cannucce, verso gli altri contenitori disponendosi allo stesso livello in ognuno dei quattro contenitori.
Al termine dell’esperimento abbiamo svuotato i recipienti di modo che ogni bambino potesse provare a ripetere l’esperienza. Dopo di ché hanno disegnato l’esperimento su un foglio, evidenziando con le matite colorate il livello dell’acqua, per meglio interiorizzare la nostra tesi: un liquido contenuto in due o più contenitori comunicanti tra loro, raggiunge lo stesso livello indipendentemente dalla forma dei recipienti.
La solubilità
Sperimentiamo con i bambini le trasformazioni dell’acqua a contatto con altre sostanze, creando soluzioni solubili e non. Predisponiamo alcuni contenitori contenenti acqua e ci procuriamo alcuni materiali con cui sperimenteremo la solubilità: zucchero, olio, riso, sale, terra, farina gialla e cacao.
Prima di mischiare i vari elementi chiediamo ai bambini di fare delle ipotesi: lo zucchero (o il sale o il riso ecc..) secondo voi si scioglierà nell’acqua? Registriamo le risposte e proviamo a vedere cosa succede durante l’esperimento. La maggior parte dei bambini ha colto esattamente quali elementi sono risultati solubili e quali no. Pertanto siamo giunti a formulare la nostra tesi: alcune sostanze, se immerse in acqua, si sciolgono e si dicono solubili e creano una soluzione, altre invece non si mescolano e si dice che non sono solubili.
Durante le prove della solubilità i bambini hanno compilato uno specchietto in cui registravano i risultati dell’esperimento.
Il ciclo dell’acqua
Leggiamo insieme il libro “Il fantastico viaggio del signor Acqua” di Agostino Traini Ed. Piemme Junior. Attraverso il viaggio che compie il signor Acqua i bambini apprendono in modo chiaro ed immediato le varie fasi del ciclo dell’acqua. Al termine della lettura ripercorriamo, verbalmente, le varie tappe del signor Acqua per meglio interiorizzare il suo percorso. Dopo di che consegniamo, ai bambini, quattro vignette raffiguranti il ciclo dell’acqua, che loro dovranno incollare nella giusta sequenza sul foglio.
Per assimilare nel modo corretto i concetti esposti tentiamo un esperimento, in classe, per riprodurre il ciclo dell’acqua. Disegniamo su un sacchetto trasparente il mare, il sole e le nuvole. Riempiamo il sacchetto con due dita di acqua e lo sigilliamo ermeticamente. Attacchiamo il sacchetto al calorifero e, il giorno successivo, controlliamone il suo stato. Grande sorpresa per i bambini: parte dell’acqua è evaporata, è salita nel bordo superiore del sacchetto e pian piano ritorna nella parte bassa sotto forma di pioggia.
Sintesi del ciclo dell'acqua
Il sole, che attiva il ciclo dell'acqua, riscalda l'acqua del mare. Parte di essa evapora nell'aria e sale verso il cielo. Le correnti d'aria sollevano il vapore in alto nell'atmosfera dove la temperatura più bassa ne provoca la condensazione in goccioline microscopiche che formano le nuvole. I venti trasportano le nubi per il mondo, e le particelle delle nubi cadono dal cielo sotto forma di pioggia, neve o grandine. Così l'acqua ritorna nel mare e ricomincia il ciclo.
Maestra Giancarla
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