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Il brutto anatroccolo

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Biblio e Teca, sono davvero degli amici fantastici, non si dimenticano mai di noi  e di portarci delle storie bellissime. Stavolta ci hanno fatto avere una fiaba davvero molto bella che sicuramente tutti conoscono, ma che per noi bambini ha davvero un “gusto” speciale. Se c'è un periodo della vita nel quale è facile sentirsi inadeguati è proprio l'infanzia. Durante questa fase si ricevono spesso delle critiche: sei pasticcione, distratto, cattivo, pauroso, timido... Alcuni di questi rilievi sono veri: i bambini devono imparare tutto. Accanto all'entusiasmo e alla curiosità per un mondo che ancora non conoscono, i bambini provano anche sconforto e frustrazione per il loro sentirsi inadatti (sentimento simboleggiato nella fiaba da un aspetto grigio e sgraziato). È di grande consolazione scoprire che tutto ciò è "normale": un cigno, da piccolo, non può che essere fatto così.

Questa fiaba è un invito coraggioso a non tradire mai ciò che si è, anche quando non si ricevono conferme dagli altri. L'anatroccolo potrebbe, in qualche modo, rassegnarsi alla sua situazione, vivere passivamente le critiche che riceve e incassarle. Al contrario scappa più volte: c'è una forza istintiva in questo piccolo che lo porta a non arrendersi: le sue fughe sono il simbolo della sua natura selvaggia che non ha alcuna disponibilità a "omologarsi". La ricerca della propria individualità passa attraverso l'identificazione in un gruppo. Protetti da caratteristiche e comportamenti condivisi, ci si può riconoscere, fortificare e crescere. Attuato questo passaggio, si diventa adulti. Eccolo, il brutto anatroccolo in mezzo ai cigni: finalmente è se stesso e nello stesso tempo è un altro, un cigno adulto. I bambini, a questo punto della fiaba, esclamano: "Ma è un altro!". Lo dicono prima con stupore, poi con ammirazione. Per non dimenticare questa storia ed il suo messaggio, i bambini hanno realizzato un piccolo elaborato rappresentante il brutto anatroccolo. Con la tecnica del collage hanno creato il guscio dell’uovo.

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Si sono quindi dedicati al ritratto del “piccoletto” incollando della lana grigia.

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Infine hanno realizzato un prato usando la tempera verde e delle forchette di plastica…un modo un po’ diverso per dipingere che li ha molto divertiti.

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Maestra Cinzia

 

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