Dopo aver visionato e analizzato l'opera di Kandinsky "Nero e viola", abbiamo disposto per terra un grande telo per simulare la tela del nostro quadro da "dipingere". Abbiamo messo a disposizione dei bambini: tante forme geometriche in cartoncino, funi, bastoncini di legno e in plastica, tappi di plastica, bottoni, piatti di plastica, pezzi di nastri colorati, scovolini colorati.
Dopo di ché i bambini, a turno, hanno appoggiato liberamente sulla tela i materiali costruendo il quadro, senza incollare nulla.
Poi abbiamo tolto gli oggetti appoggiati e i bambini hanno ricomposto il quadro, seguendo le indicazioni della maestra che ha fornito la consegna facendo una sorta di dettato grafico.
Ad esempio: "posiziona il bastoncino corto vicino a quello lungo, metti il nastro rosso sopra il cerchietto giallo" ecc... Al termine i bambini hanno copiato e colorato il quadro finale, la cui foto è stata proiettata sulla lim.
Nel 1926 Kandinsky scrive un saggio dal titolo “Punto, linea, superficie”, che ha molti legami con la geometria. L'artista parte dal punto, primo nucleo del significato di una composizione, che nasce quando il pittore tocca la tela ed è statico. Secondo nucleo è la linea, traccia lasciata dal punto in movimento, che è dinamica. La linea può essere orizzontale, verticale o diagonale e può essere spezzata, curva o mista. Anche lo spessore cambia: può essere sottile, marcato, spesso, variabile. La superficie, in genere una tela, è il supporto materiale destinato a ricevere il contenuto dell’opera. L’autore può dare accentuazione alle forme girando la tela e sfruttandone i piani diversi.
Maestra Gianky
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