Inventiamo una filastrocca...sull'acqua
Giunti a fine anno scolastico, dopo aver analizzato l'acqua in ogni sua forma e in ogni sua veste, proviamo ad inventare, con i bambini, una poesia/filastrocca, utilizzando le nostre conoscenze sull'argomento.
I bambini a turno pronunciano liberamente una frase o una parola inerente il tema acqua..e così nasce la nostra filastrocca.
Acqua amica mia
Le goccioline scendono dal cielo,
si danno la mano e fanno un girotondo
Plin plin plin, con una musica dolce,
danzano, saltano e cadono leggere.
E noi bambini sull'acqua sdraiati
giochiamo felici e ci diamo la mano
immersi nel mare insieme si nuota
e i tanti colori dell'acqua ammiriamo
L'acqua fresca e' un piacere
e la verso nel bicchiere
E' preziosa e non si deve sprecare
perche' senza acqua non si puo' stare
Perché è utile imparare a memoria
Che cosa migliora la nostra capacità di esprimerci, di dominare il linguaggio, di essere convincenti nell’argomentare, ma anche esteticamente avvincenti, quando le parole diventano anche musica per l’orecchio e per il cuore? Gli ingredienti sono molti: alcuni sono innati, altri acquisiti.
Il dominio del linguaggio richiede allenamento, ripetizione, gusto, divertimento. Ma anche imparare ad ascoltarsi, mentre si ripetono a voce alta nozioni e concetti. Per ogni bambino è un allenamento formidabile avere un adulto che ascolta le lezioni. Quando i genitori, o i benefici nonni, riescono a regalare a sé e ai figli almeno un’ora al giorno per l’ascolto a voce alta dei compiti, i bambini si esprimono molto meglio dei coetanei che ripetono da soli e solo mentalmente. Si crea infatti un rinforzo positivo tra il sentire la propria voce che articola correttamente parole e pensieri e l’adulto che fa da specchio autorevole. Tra i fattori che fanno la differenza, stanno allora la lettura – che nutre il cervello non solo di parole ma di emozioni e di musica linguistica – e l’apprendere a memoria, poesie ma anche frasi che ci colpiscono per concisione, efficacia, bellezza.
Purtroppo l’apprendere a memoria è oggi trascurato nella scuola, come pesante e retrivo retaggio del passato. Non lo è: come ci dà gioia imparare a memoria una canzone e ricantarla a distanza di anni, rivivendo la stessa emozione di decenni prima, perché non consentirci anche le emozioni che ci vengono dall’apprendere a memoria una poesia, per ritrovarla bellissima e intatta negli anni a venire?
La memoria è una funzione del cervello e il linguaggio non esiste senza memoria: quanto stiamo male quando non ci vengono in mente la parola giusta o il nome appropriato? Più alleniamo linguaggio e memoria, più si consolidano: più parole ed espressioni impariamo, più abbiamo la possibilità di ripeterle a voce alta, più si radicano indelebilmente nel nostro cervello. Perché non incoraggiamo anche i nostri piccoli ad imparare a memoria almeno le poesie o i piccoli brani che amano, e a ripeterli a voce alta? Come un bel gioco e un bell’allenamento.
Maestra Giancarla
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