Il mio viso

Dopo aver incollato le parti di un viso al posto giusto, ogni bambino ha provato a riprodurre graficamente il proprio. Per prima cosa i bambini, a turno, si sono guardati allo specchio, osservando, toccando, descrivendo e nominando le parti essenziali.

Al termine dell’esperienza, l’insegnante ha chiesto ai bambini di disegnare il proprio viso su un foglio.

Attraverso l’espressione grafico-pittorica, il bambino è in grado di rappresentare se stesso rispettando alcuni elementi reali: gli occhi, il naso, la bocca, i capelli, ma soprattutto promuove una rappresentazione interpretativa, esprimendo un livello di conoscenza di sé. Disegnare una faccia per un bambino è semplice: già a 3 anni i bambini si cimentano nel rappresentare se stessi. Sono le prime prove di un percorso che si arricchisce di volta in volta di nuovi stimoli e di nuovi elementi raffigurativi. Questo primo autoritratto è un prodotto caratterizzato da una forte casualità, eppure i bambini si riconoscono, trasferiscono nel disegno il modo in cui loro si vedono e spesso non dicono solo “l’ho fatto io” ma “sono io”. L’esperienza grafica si alimenta di altre esperienze: non si tratta solo di fare, ma anche di osservare, imparare a vedere il tutto e le parti, descrivere e usare il linguaggio orale, leggere racconti, poesie e filastrocche, guardare immagini, fotografie, ritratti d’autore, essere coinvolti in contatti fisici. I bambini arricchiscono la loro immagine del viso, ne colgono le infinite variazioni, ne osservano i dettagli minuti. Tutto questo, è ovvio non lo fanno da soli ma col sostegno dell’insegnante che li aiuta a dare significato e prospettiva al percorso.

A questo proposito abbiamo anche imparato una breve “ filastrocca del viso”:

Due occhi furbetti, un piccolo nasino, un grande sorriso: ecco il mio visino!

Maestra Mariagrazia