Vengono presentati i personaggi principali del libro di Pinocchio e le loro caratteristiche principali.
Geppetto
«Un vecchietto tutto arzillo» intagliatore di legno soprannominato «Polendina» per la sua parrucca color giallo-polenta e che somigliava a una polenta di granoturco. Entra nella bottega del suo amico perché ha avuto l'idea di fabbricare «un burattino meraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Il suo amico gli cede volentieri il tronco di legno parlante. Giunto nella sua povera casa, Geppetto scolpisce il pezzo di legno, che si anima durante la costruzione cominciando a tormentare di scherzi un addolorato Geppetto, che si considera già come suo padre e gli da nome Pinocchio.
Grillo parlante
Un grosso grillo «paziente e filosofo» che abitava nella casa di Geppetto da più di cent'anni. Ammonisce Pinocchio riguardo alle scappatelle che ha commesso, ricordandogli che i ragazzi che si ribellano ai genitori avranno da pentirsene, il burattino tuttavia non ascolta le prediche del saggio Grillo e spesso si troverà nei guai.
Mangiafuoco
Il burattinaio del "Gran Teatro dei Burattini": «un omone così brutto, che metteva paura soltanto a guardarlo. Aveva una barbaccia nera come uno scarabocchio d'inchiostro, e tanto lunga che gli scendeva dal mento fino a terra: basta dire che, quando camminava, se la pestava coi piedi. Indispettito dallo scompiglio creato dall'arrivo di Pinocchio nel suo teatro, ordina ai suoi burattini di gettarlo nel fuoco per poter cuocere un arrosto di montone. Si impietosisce però per sue urla strazianti, tanto da starnutire a più riprese (il burattinaio ha l'abitudine di starnutire quando si commuove); decide quindi di liberare Pinocchio e gettare nel fuoco Arlecchino, ma Pinocchio riesce ancora una volta a commuoverlo chiamando Mangiafoco «Eccellenza» e offrendosi di essere gettato nel fuoco al posto di Arlecchino. La nobile azione provoca la commozione (e un violento attacco di starnuti) di Mangiafoco, che si rassegna a mangiare il montone mezzo crudo. L'indomani Pinocchio racconta al burattinaio della grande povertà di suo padre, e questi gli regala cinque zecchini d'oro raccomandando al burattino di portarli subito a Geppetto.
Il gatto e la volpe
Due imbroglioni che campano di elemosina e raggiri fingendo di essere zoppi (la Volpe), e ciechi (il Gatto). Avendo incontrato Pinocchio che mostra loro incautamente le monete d'oro regalategli da Mangiafoco, decidono di rubargliele. Lo convincono a sotterrarle nel Campo dei miracoli, dove sarebbero secondo loro cresciuti alberi colmi di zecchini d'oro seminando monete.
La fata turchina
Fata turchina o Fata dai capelli turchini «una bella fatina, coi capelli turchini e il viso bianco come un'immagine di cera, gli occhi chiusi e le mani incrociate sul petto» .
Accompagnerà Pinocchio nelle sue avventure come “una mamma”.
Secondo la Fata, «Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito! perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo.». Lo aiuta a riflettere e prendere giuste decisioni.
Lucignolo
Il più svogliato e discolo compagno di scuola di Pinocchio
Lucignolo confessa al burattino di aspettare la mezzanotte per essere portato nel più bel paese di questo mondo: il "Paese dei balocchi", dove «non vi sono scuole: lì non vi sono maestri: lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Lucignolo chiede a Pinocchio di partire con lui; questi accetta dapprima di aspettare per salutare la partenza del suo amico, ma all'arrivo del carro che trasportava i ragazzi, dopo qualche titubanza si fa convincere a partire anch'egli per il Paese dei balocchi. Dopo cinque mesi di bagordi, però, improvvisamente i due amici si ritrovano trasformati in asini,
Pinocchio e Lucignolo si trasformano in somari
Infine ogni bambino ha scelto il suo personaggio preferito e lo ha disegnato dandone la motivazione.
Maestra Anna
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