In classe e in salone i bambini hanno partecipato, in questi due mesi di progetto accoglienza, a giochi utili a conoscersi e a instaurare i primi legami con i compagni. Questi i giochi proposti:
La macchina dei nomi: i bambini sono seduti in cerchio.
L’insegnante inizia il gioco e fa scorrere una macchinina verso un bambino dicendo “Mi chiamo Laura e la mia macchinina va da … (pronunciando il nome del bambino)”, quest’ultimo fa lo stesso con un altro bambino e così via fino a quando tutti i bambini sono stati chiamati.
La palla grida nome: i bambini sono seduti in cerchio, l’insegnate inizia il gioco facendo rotolare la palla verso un bambino. I compagni gridano il nome del bambino che afferra la palla, il quale lancia la palla a un altro bambino e così via fino a che non sono stati chiamati tutti i bambini.
Su un foglio posto al centro l’insegnante traccia, con un pennarello, tutti i percorsi della palla e scrive all’estremità di ognuno il nome dei bambini. Per consolidare il gruppo di appartenenza l’insegnante usa tre colori: l’arancione per scrivere i nomi dei bambini del gruppo dei piccoli, il verde per i bambini del gruppo dei mezzani, il rosso per i grandi.
I bambini hanno anche partecipato a momenti ludici più liberi, come ballare, fare le statue e imitare gli animali, muoversi a ritmo di musica tra i compagni.
Ma perché proprio il gioco?
Il gioco, in particolare il gioco di finzione, costituisce un’area dell’esperienza infantile produttiva ai fini dello sviluppo. È un’attività costruttiva e ricostruttiva, che consente di rappresentare e interpretare il mondo, di fare ipotesi su di esso, di dargli una forma, di attribuire dei significati. Il gioco, nella sua forma sociale, è un esercizio di scambio di significati, un esercizio raffinato di forme comunicative. L’aspetto ludico, regolato o spontaneo, della scuola dell’infanzia permette ai bambini di esprimersi e di imparare divertendosi.
Nel gioco simbolico, come quello imitativo o drammatico, si riflette il vissuto emotivo ed affettivo del bambino. In questa occasione egli proietta il mondo interiore, le sue paure, le ansie e i desideri inespressi. Giocando scarica le tensioni, supera alcuni conflitti attribuendo ad elementi esterni i suoi stessi sentimenti.
L’attività ludica influisce anche sullo sviluppo sociale del bambino perché gli permette di instaurare i primi rapporti con i coetanei. I giochi di gruppo, che richiedono il rispetto di regole, abituano i bambini ad assumere un comportamento adeguato nei confronti degli altri e così apprendono che il fine può essere raggiunto solo sottoponendosi a determinate norme; in questo modo sperimenteranno sconfitte e vittorie, impareranno ad accettare senza rancori e senza presunzioni, allenandosi per la futura vita sociale.
Maestra Laura
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