Dopo aver parlato della “rabbia” come emozione, sulla nostra scatola sono apparsi quattro immagini di faccine molto tristi…proprio la tristezza è l’emozione che tratteremo in questi pomeriggi.
Ai bambini è stato chiesto che cos’è per loro la tristezza e quando sono tristi, tante sono state le loro risposte (quando un mio amico non gioca con me, quando sono stanco, quando sono ammalato, quando vado via dalla mia mamma, quando non vedo il mio papà).
Le loro risposte sono state profonde e curiose per poter dialogare insieme e far capire loro che ogni tanto nella nostra vita anche la tristezza occupa un posto, ma noi siamo capaci di mandarla via e far tornare il sorriso.
Dopo aver chiacchierato è arrivato il momento di aprire la nostra scatola; all’interno abbiamo trovato dei piatti di plastica, cannucce, cerchi disegnati su cartoncino rosa e tempere a dita; con tutto questo materiale hanno realizzato il piattino della tristezza. I bambini hanno ritagliato il cerchio e con le tempere a dita hanno disegnato occhi con lacrime, naso e bocca triste, dopo di che hanno incollato il viso all’interno del piattino e la cannuccia dietro al piatto è stata attaccata dall’insegnante, ecco il piattino è pronto e ogni qualvolta i bambini saranno tristi lo potranno appoggiare al viso e quando ritornano felici lo metteranno via.
